Le storie

LA CHIAVE INGLESE

Pesce muoveva senza tregua la sua codina azzurra. Quegli antipatici dei funghi colorati si ostinavano a tenersi il segreto, parlottavano sotto voce e appena lui si avvicinava, muti. Aiutati dagli anemoni avevano formato una fitta barriera, non c’era modo di infilarsi dentro, eppure lui era certo che là nel mezzo ci fosse qualcosa…


Fiore da sopra lo specchio dell’acqua seguiva i movimenti del suo amico, mentre lui insisteva perché Unicorno scendesse giù: “piantala di preoccuparti per la criniera, dopo ti aiuto ad asciugarla”.
Unicorno non ci sentiva, la festa sarebbe iniziata poco dopo e voleva essere in ordine. Per Unicorno avere cura del proprio aspetto era segno di rispetto.
Sì, certo, era anche un po’ vanitoso, ma che male c’era ad esserlo. Mentre Unicorno pensava tra sé Fiore attirò la sua attenzione: “Guarda Pesce, cosa sta succedendo?”

Il loro amico era come impazzito, bolle di piccoli arcobaleni salivano in superficie. Fiore ed Unicorno non sapevano ancora che là sotto, finalmente, un musetto timido era sbucato fuori allungando il collo oltre i fluttuanti gambi colorati. Pesce non stava più nella pelle, un nuovo amico da conoscere voleva dire nuove avventure, nuove storie.

Coniglietto, imbarazzato, formava dei piccoli cerchi con la zampetta mentre con rapidi movimenti pizzicava la tutina con le mani. Le cose che aveva lì sulla punta della lingua erano tante, era felice di vedere una faccetta simpatica, ma non riusciva a rispondere, qualcosa lo tratteneva.   

L’entusiasmo di Pesce, intanto, era esploso e gli rovesciò addosso una valanga di domande: chi sei? Da dove arrivi? Quanti anni hai? Vuoi essere mio amico? Vuoi mangiare un gelato?

Nella sua inseparabile salopette, Coniglietto si sentiva un po’ Geppetto e un po’ “l’aggiusta tutto”, sempre pronto a trovare soluzioni inaspettate. Dalle grandi tasche estraeva a sorpresa ogni tipo di attrezzo, ma lui era lì perché voleva solo imparare a nuotare, si vergognava di non esserne ancora capace.

Però aveva un piano: incuriosire quel buffo pesciolino e…

Un piccolo attrezzo sbucò dalla sua taschina e Pesce proprio non poteva resistere e così: a cosa serve? Come si chiama quel coso? cosa ci puoi costruire? Ti aiuto?

Coniglietto gli propose un patto, Pesce fece finta di pensarci su  e con un hmmm, sììì, vediamo, incespicando nelle parole per la fretta, disse: ” io ti insegnerò a nuotare, con qualche scappellotto se sarà necessario, tu mi insegnerai a maneggiare quella specie di osso per cani che chiami “chiave inglese”. 

“Affare fatto” rispose Coniglietto e con sorpresa di Pesce aggiunse “con qualche scappellotto se sarà necessario”.